05/11/2024
Concordato preventivo biennale 2024, il Governo disposto a prorogare fino a metà dicembre: non perdere il corso completo e mirato su Elearning Formazione
La
Legge n. 111/2023, “Delega al Governo per la riforma fiscale”, ha previsto
l’introduzione di misure che incentivino l’adempimento spontaneo dei
contribuenti.
A
ciò è seguito il Decreto Legislativo 12 febbraio 2024, n. 13, che dando
attuazione alle disposizioni della citata Legge Delega, ha introdotto
l’istituto del Concordato Preventivo Biennale (c.d. “CPB”) a favore dei
soggetti ISA e dei contribuenti forfetari, titolari di reddito d’impresa/lavoro
autonomo.
Infine
il D.Lgs. n. 108/2024, c.d. “Decreto Correttivo” (pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale 5 agosto 2024, n. 182) è intervenuto apportando modifiche al Decreto
Legislativo n. 13/2024.
Sul
punto, l’art. 6, D.Lgs. n. 13/2024, rubricato “Finalità”, dispone che:
“Al
fine di razionalizzare gli obblighi dichiarativi e di favorire l’adempimento
spontaneo, i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa
e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni che
svolgono attività nel territorio dello Stato, possono accedere a un concordato
preventivo biennale alle condizioni e secondo le modalità previste dal presente
titolo”.
La
scadenza del concordato era prevista per il 31.10.2024, data che ha suscitato
numerose proteste per cui i commercialisti e gli esponenti politici hanno
chiesto una proroga.
Sul
Giornale del 5.11.2024 si legge la dichiarazione del viceministro Maurizio Leo:
“La proroga, come sottolineato dal viceministro Maurizio Leo, avrà dei
vincoli specifici. Sarà aperta solo a chi ha presentato la dichiarazione dei
redditi entro il 31 ottobre ma non ha aderito al concordato. Leo ha spiegato
che il concordato preventivo è parte della strategia del Governo per cambiare
l’approccio alla lotta all’evasione fiscale, passando da un modello di
controllo ex post a un controllo ex ante, simile a quello applicato ai grandi
contribuenti attraverso la cooperative compliance. Con il concordato,
infatti, il Governo intende instaurare un nuovo rapporto con i contribuenti,
basato su dialogo e confronto.”
Secondo
quanto si apprende, si potrebbe utilizzare il veicolo del decreto-legge per
riaprire i termini fino alla prima metà di dicembre (o la prima decade).
La riapertura mira a stimolare l’adesione di quei contribuenti che, pur avendo
presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre, non
hanno ancora accettato il concordato. La misura rappresenta una risposta alle
difficoltà tecniche e di tempistiche segnalate dagli intermediari fiscali e
commercialisti, costretti a lavorare a ritmo serrato su un istituto di recente
introduzione.
Quello
che emerge dai priori dai dati legati alla scadenza del 31 ottobre e ancora in
corso di elaborazione, dunque, e che già ora su 2,7 milioni di contribuenti
soggetti agli indici di affidabilità fiscale (Isa), oltre il 15% e dunque oltre
403mila imprese e professionisti hanno accettato il patto proposto loro
dall'agenzia delle Entrate «e per due anni – ha sottolineato il viceministro
dell’Economia, Maurizio Leo al Sole 24 Ore - sono soggetti da ritenere
fiscalmente corretti e sui quali la stessa Agenzia potrà distogliere lo
sguardo». Il gettito stimato dovrebbe superare gli 1,3 miliardi di euro.
Si
ricorda che per aderire al concordato sono previsti dei precisi requisiti di
accesso con pena esclusione. Esso è rivolto anche alle partite iva. Segui il
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