21/10/2022
Accesso concorso docenti con 24, 30 o 60 CFU fino al 2024: come funziona
Con la riforma del reclutamento
dei docenti cambiano i requisiti di accesso al concorso per le immissioni in
ruolo nella scuola secondaria e, fino al 2024, per partecipare occorre aver
conseguito 24, 30 o 60 CFU. Dal 2025, invece, ciò non sarà più
possibile. Terminata la fase transitoria prevista per agevolare il
passaggio alla nuova normativa, si potrà accedere ai concorsi per insegnanti
solo avendo conseguito un percorso abilitante da 60 crediti formativi
universitari.
A partire dal 2022, con l’entrata
in vigore della riforma del reclutamento docenti, sono cambiate,
infatti, le regole su come diventare insegnante. Il nuovo regolamento
riguarda, in particolare, le modalità di accesso all’insegnamento di ruolo
nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Tra le principali novità
introdotte dalla nuova normativa c’è, appunto, una nuova modalità di accesso ai
concorsi scuola per docenti.
Da quest’anno, per partecipare al
concorso per l’immissione in ruolo su posti comuni e di sostegno nella scuola
secondaria, occorre possedere non solo il titolo di studio necessario per la
classe di concorso richiesta, ma anche aver conseguito l’abilitazione.
Per conseguirla, occorre frequentare un apposito percorso universitario e
accademico che consente di acquisire 60 crediti formativi universitari o
accademici (CFU/CFA).
Tuttavia, per facilitare la
transizione al nuovo sistema di accesso all’insegnamento nella scuola
secondaria, è stato previsto un periodo di transizione, fino al 31 dicembre
2024. Fino al termine della fase transitoria del nuovo percorso per
diventare insegnanti, possono
partecipare al concorso a cattedra gli aspiranti in possesso del titolo di
studio di accesso e di uno dei seguenti requisiti:
- 24 CFU/CFA previsti quale requisito di
accesso al concorso per insegnanti secondo il previgente ordinamento, purché
conseguiti entro il 31 ottobre 2022;
- 30 CFU (o CFA) del percorso universitario e
accademico per conseguire l’abilitazione, purché in parte derivati da
tirocinio diretto;
- 60 CFU/CFA del percorso abilitante, di cui
almeno 10 di area pedagogica e almeno 10 di tirocinio diretto.
Dunque, in sostanza, fino al 31
dicembre 2024 si può partecipare ai concorsi per insegnare nelle scuole medie e
superiori con 24, 30 o 60 CFU, mentre dal 2025 l’accesso alla procedura
concorsuale è subordinato al conseguimento dell’abilitazione con 60 CFU.
Vediamo ora le differenze tra
chi accede con più o meno crediti.
In base al numero di crediti
posseduti dagli aspiranti, cambia l’iter per l’immissione in ruolo dopo
la procedura concorsuale. Con i 60 CFU si accede direttamente al contratto a
tempo indeterminato e al periodo di formazione e prova della durata di un anno
per la conferma in ruolo, mentre con 24 CFU e con 30 CFU occorre prima superare
ulteriori step. Ecco nel dettaglio cosa succede a chi supera il concorso a
seconda dei CFU di accesso:
per gli aspiranti che hanno
conseguito 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 il percorso prevede
- – assunzione a tempo determinato per un anno,
durante il quale devono conseguire altri 30 CFU del percorso universitario
e accademico di formazione iniziale, e superare l’esame finale per
conseguire l’abilitazione;
- – assunzione a tempo indeterminato con svolgimento
dell’anno di formazione e prova;
- – superamento della prova finale e valutazione
conclusiva per la conferma in ruolo;
per gli aspiranti in possesso
di 30 CFU il percorso prevede
- – supplenza annuale, durante la quale devono
conseguire gli altri 30 CFU del percorso abilitante e superare la prova
finale per ottenere l’abilitazione;
- – assunzione a tempo indeterminato con svolgimento
del periodo di formazione e prova in servizio;
- – superamento dell’esame finale e della valutazione
conclusiva dell’anno di prova per la conferma in ruolo;
per gli aspiranti in possesso
di 60 CFU il percorso prevede
- – assunzione a tempo indeterminato per svolgere il
percorso di formazione e prova;
- – superamento della prova finale e valutazione
conclusiva dell’anno di prova per la conferma in ruolo.
Si attende l’apposito decreto
del Ministero dell’Istruzione che dovrà definire i percorsi da 30 e 60 CFU che
saranno attivati dalle università. Il Ministero dovrà anche fare chiarezza su
cosa accadrà per chi consegue i 24 CFU dopo il 31 ottobre 2022, considerando
che si tratta anche di un requisito di accesso per i TFA, il cui bando è atteso
in primavera.