02/01/2023
Maturità 2023. Come sarà: invalsi, commissari esterni, prove scritte e colloquio
Pubblicata la nota informativa del Ministero dell’istruzione
e del merito sugli esami di Maturità 2023. Si conferma in sostanza quanto
anticipato in queste ore dopo le dichiarazioni del Ministro Valditara: lo
svolgimento delle prove Invalsi tornano ad essere requisito di ammissione di
esame. L’esame sarà costituito da due prove scritte più il colloquio.
Nel 2023 l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di
istruzione – scrive il Ministero – tornerà a essere configurato secondo le
disposizioni normative vigenti (di cui al capo III del Decreto Legislativo 13
aprile 2017, n. 62).
PCTO e Invalsi
Possibile eccezione PCTO, per i quali la pandemia ha
determinato difficoltà nello svolgimento delle attività – spiega la nota – e,
in taluni casi, il mancato raggiungimento del target orario previsto.
Per tali ragioni potrebbe in seguito venir meno, previa
emanazione di specifica norma di legge, il vincolo dello svolgimento delle
attività PCTO per l’ammissione all’esame.
Nel decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
è previsto che i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento
non siano requisito d’esame.
Le prove Invalsi tornano invece a essere requisito di
ammissione, ma non sono previste connessioni fra risultati delle prove Invalsi
ed esiti dell’esame di Stato.
Le prove
L’esame sarà costituito da due prove scritte a carattere
nazionale e un colloquio.
La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua
italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le
capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.
La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e
si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di
6 ore.
I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche
diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di
studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario,
storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
La seconda prova scritta avrà per oggetto una o più
discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito decreto
ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline
oggetto della seconda prova scritta. Verranno inoltre fornite specifiche
disposizioni circa la declinazione di tale prova relativamente ai percorsi
dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino.
La terza prova scritta è prevista in alcuni casi particolari
(per le sezioni ESABAC, ESABAC techno ad opzione internazionale, per le scuole
della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con
lingua d’insegnamento slovena).
Il colloquio si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare
al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i
diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad
accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale.
40 punti al percorso scolastico
La valutazione finale, secondo normativa vigente, si
definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come
segue: credito scolastico massimo 40 punti; primo scritto massimo 20 punti;
secondo scritto massimo 20 punti; colloquio massimo 20 punti. Il punteggio
minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
Commissioni
Le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo
ciclo di istruzione torneranno ad assumere l’ordinario assetto e saranno
composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri
interni all’istituzione scolastica e tre membri esterni.
La nota riporta sinteticamente le informazioni sullo
svolgimento dell’esame. Seguiranno ordinanze specifiche e decreti ministeriali.