
14/03/2023
Scuola: in arrivo 20mila assunzioni di insegnanti nel 2023
Troppi precari nella scuola per
questo già da settembre 2023 si pensa a 20mila
assunzioni di insegnanti, specie per garantire la continuità
didattica a studenti e studentesse e per tutelare gli alunni e le
alunne con disabilità.
A porre l’accento sul precariato
degli insegnanti, cresciuto in modo esponenziale negli anni, è un focus della
rivista specializzata Tuttoscuola, la quale ha analizzato i
dati ufficiali pubblicati nel Portale scuola per il 2021/2022 del
ministero dell’Istruzione e del merito.
Ciò che emerge più nel dettaglio
dall’analisi è che un docente su quattro nella scuola è un precario,
vale a dire un insegnante senza un contratto a tempo indeterminato, e che
le 70mila assunzioni annunciate dal ministro Giuseppe Valditara grazie
al Pnrr non saranno sufficienti per risolvere il problema della
precarietà nella scuola. Di queste assunzioni di insegnanti 20mila dovrebbero
arrivare per l’appunto già a settembre 2023, per il prossimo anno scolastico, e
in parte dovrebbero interessare proprio i docenti precari.
Vediamo allora quali sono
i risultati della rilevazione sui troppi precari nella scuola in vista
delle prossime assunzioni di insegnanti.
Nella scuola ci sono troppi
precari secondo l’analisi dei dati ministeriali per il 2021/2022 di Tuttoscuola.
Nello scorso anno scolastico, infatti, il tasso di precarietà ha raggiunto
il 25% e i contratti a tempo determinato, quelli che vengono
stipulati con i docenti precari che ottengono una supplenza dalle graduatorie
provinciali, o anche dalle graduatorie di istituto, sono stati 225mila su
un totale di circa 900mila cattedre assegnate.
È bene sottolineare, tuttavia,
che le supplenze annuali al 30 giugno o al 31 agosto sono
assegnate dalle graduatorie provinciali per le supplenze Gps e
per le supplenze brevi, previste anche in caso di sostituzione per malattia o
congedo di un insegnante, si fa riferimento alle graduatorie interne
alla singola istituzione scolastica.
Ancora va evidenziato che nella
maggior parte dei casi, specie in grandi province come quella di Roma, gli
uffici scolastici provinciali che devono assegnare le supplenze annuali da Gps
entro il primo settembre prolungano le operazioni fino al mese di gennaio, ad
anno scolastico inoltrato, e le scuole nel frattempo si ritrovano con cattedre
vacanti o con la necessità di convocare i docenti dalle graduatorie interne con
non pochi disagi per gli studenti e le studentesse che si vedono cambiare gli
insegnanti in corso d’opera.
Tornando ai dati e facendo
qualche salto indietro nel tempo, dal 2015, come evidenzia il
focus, c’è stato un boom di posti nelle scuole assegnati a docenti precari per
un +224%. A oggi un docente su quattro è precario e a poco sono
serviti i concorsi, in ultimo quello ordinario 2020 espletato nel 2022 che ha
creato non poche polemiche per le modalità di selezione (nozionistico a
crocette). Basti pensare che per alcune classi di concorso, e in alcune
regioni, ancora deve essere espletata, a distanza di un anno, la prova orale.
Il ministro Valditara si prepara
al nuovo piano di reclutamento per 70mila assunzioni di docenti entro il 2024,
ma stando al focus di Tuttoscuola quei posti copriranno meno
di un terzo del fabbisogno. Più nel dettaglio le 70mila assunzioni annunciate
andrebbero a coprire solo 67.467 posti registrati dal Portale
e assegnati ai precari con contratto annuale su posti vacanti.
A settembre, inoltre, dovrebbero
essere disponibili:
- ulteriori 25mila posti dovuti ai
pensionamenti;
- 157.461 posti coperti nello scorso anno
scolastico da insegnanti con contratto fino al 30 giugno.
Le vittime di questo sistema
infernale, oltre ai docenti precari costretti a macinare chilometri e a
trasferirsi spesso in un’altra regione o provincia da un giorno all’altro
abbandonando anche casa e famiglia, sono ovviamente gli studenti che cambiano insegnanti
di continuo. Tra i più penalizzati, rileva il focus, ci sono studenti e
studentesse con disabilità; nell’anno scolastico 2022/2023, infatti, la
percentuale di alunni con disabilità che si sono visti cambiare l’insegnante di
sostegno è salita al 59%.
20mila assunzioni di insegnanti a
settembre 2023 per combattere con un primo colpo il precariato, anche se la
cifra non è sufficiente per risolvere l’intricata situazione delle cattedre
della scuola italiana. I 20mila posti rientrerebbero nelle 70mila assunzioni di
insegnanti previste con il Pnrr e una parte sarebbe riservata ai docenti
precari.
Il nuovo piano di reclutamento
del ministro Valditara, delineato già nel governo Draghi con l’ex ministro
Bianchi, prevede un percorso di formazione con l’acquisizione dei crediti
formativi universitari per accedere al concorso abilitante. Sul piano e
le assunzioni dirette dei docenti precari da Gps, come anche
sul vincolo di mobilità per i neo assunti, il dicastero di viale
Trastevere è in attesa delle valutazioni della Commissione europea.
Solo dopo questo passaggio sarà
chiaro quale potrebbe essere il futuro dei moltissimi docenti precari della
scuola che aspettano le assunzioni a tempo indeterminato e ovviamente di tutti
gli studenti e le studentesse di Italia.