
21/07/2023
Concorso insegnanti di religione, chi può partecipare ai due bandi in arrivo
Non un solo concorso per gli
insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche statali, bensì
due. Due procedure, una straordinaria e una ordinaria attese da tempo, e
quindi presumibilmente due bandi distinti in arrivo già nel 2023.
Ma chi potrà partecipare?
Dal momento che si può parlare di
due concorsi per insegnanti di religione i requisiti variano, poiché i
posti in totale sono oltre 6mila, ma una quota è riservata a coloro che hanno
già prestato servizio nella scuola, quota che è stata incrementata con il
recente decreto Pa 2.
Le procedure di reclutamento per
insegnanti di religione rientrano nei concorsi per lavorare nella scuola
attesi per il 2023 o comunque annunciati come imminenti dal ministero
dell’Istruzione e del merito.
Vediamo quali sono i requisiti
per partecipare e le prove dei concorsi per insegnanti di religione
cattolica in attesa dei bandi.
Concorso insegnanti di
religione: chi può partecipare a ordinario e straordinario
6.442 posti per il
concorso per insegnanti di religione che si divide in due procedure una
straordinaria e una ordinaria. L’ultimo decreto Pa ha innalzato dal 50 al
70% la quota dei posti vacanti e disponibili riservata agli aspiranti del
concorso straordinario vale a dire coloro che abbiano almeno 3 annualità di
servizio anche non consecutive nell’insegnamento della religione cattolica.
Di conseguenza si abbassa la
quota dei posti destinata al concorso ordinario che dal 50 scende al 30%
e riservata a coloro che abbiano i requisiti per insegnare religione e meno di
3 annualità di servizio per la specifica disciplina.
I candidati al concorso per
insegnanti di religione cattolica, che sia straordinario od ordinario, devono
ottenere il riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario
diocesano competente per territorio. L’insegnamento della religione cattolica è
riservato a coloro che abbiano uno dei seguenti titoli di studio:
- titolo accademico (baccalaureato, licenza o
dottorato) in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito
da una facoltà approvata dalla Santa Sede;
- attestato di compimento del regolare corso di studi
teologici in un seminario maggiore;
- laurea magistrale in scienze religiose conseguita
presso un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa
Sede.
Questo per quanto riguarda la
scuola secondaria di primo e secondo grado. I requisiti per infanzia e
primaria, invece, sono i seguenti:
- essere insegnanti in possesso di uno dei titoli
sopra elencati;
- essere sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso
della qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana
(Cei);
- essere un insegnante della classe o sezione in
possesso di un master riconosciuto dalla Cei.
I concorsi per insegnanti di
religione, lo ricordiamo, sono frutto di una accordo vecchio ormai tre anni
stipulato tra l’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la Cei.
Concorso insegnanti di
religione: prove
Le prove del concorso per
gli insegnanti di religione dovrebbero tenere conto delle nuove regole
introdotte dal ministero dell’Istruzione in linea con il Pnrr e che prevedono
anche una fase transitoria per l’accesso alle procedure selettive. Le prove
dovrebbero essere due:
- una scritta;
- una orale.
La prova scritta potrebbe
consistere in una serie di quesiti a risposta multipla nei seguenti ambiti
disciplinari:
- pedagogico;
- psicopedagogico;
- metodologico didattico;
- informatico;
- lingua inglese.
Una prova orale per
accertare le conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina o sulla
tipologia di posto e le competenze didattiche anche con una lezione simulata.
Non sappiamo al momento se per
gli insegnanti di religione cattolica, specie per coloro che accedono alla
procedura straordinaria, verranno fatte delle eccezioni alle modalità
annunciate dal Mim. Per certezze e conferme occorre attendere il bando o i
bandi ministeriali del concorso per insegnanti di religione.